domenica 7 aprile 2013

La vocazione è questione di innamoramento...

Ieri sera ho avuto l'opportunità di vedere un film molto antico, datato 1959: La storia di una monaca con Audrey Hepurn. Un film datato ma ancora attuale. La giovane figlia del celebre chirurgo amburghese vuole diventare monaca di clausura con l'intento di andare in Congo a curare gli ammalati. E' infermiera ed ha il palino della medicina e della scienza. E' felice della sua scelta e viene assecondata dal padre. Fin  dal suo ingresso nel monastero le viene fato capire che deve rinunciare a se stesa  per tendere alla perfezione. Questa perfezione è dettata dall'amore per Gesù. la giovane si sforza ma col passare degli anni capisce che no ci riesce a rinnegare se stessa, la sua coscienza che si deve fermare davanti al suono della campana che la richiama agli esercizi di pietà, davanti a umiliazioni  e prove assurde che servono per temprare la sua umiltà.... Alla fine esce dal convento. Il film fa capire che tornerà nel Congo che aveva lasciato per "obbedienza" rientrando nel suo paese in piena guerra nazista. Il film invita a riflettere non solo sul'ideale di VC del pre-Concilio, ma anche sulle motivazioni che determinano una scelta. La motivazione vincente è l'amore per Cristo. Non è il servizio agli ultimi, il desiderio di santità...o altro. Vi è alla base un rapporto personale con Gesù. Un innamoramento. Non si può definirlo diversamente, facendo uso delle categorie mentali che conosciamo e di cui facciamo esperienza. Quando ci si innamora di qualcuno, si vive per quella persona. Si accetta tutto di quella persona. Si vorrebbe stare sempre con quella persona...Questa "attrazione" è supportata da desideri di silenzio, pace, solitudine. Ci si accorge che questo Amore che avvertiamo dentro dobbiamo portarlo "fuori di noi". Offrirlo a quanti ci avvicinano. In loro Cristo ci attende, vuole essere amato. Non si tratta quindi di amore intimistico. C'è anche questa dimensione. Ma non è totalizzante. L'amore vero per Gesù spinge a donarsi agli altri. Lo scoglio della suora nel film era l'obbedienza. Non riusciva a sottomettersi ad una Regola che annullava la sua personalità. Le regole di qualsiasi istituto di VC devono liberare la nostra umanità, non soffocarla. La Regola è un mezzo per amare di più, non il fine della perfezione.Quindi l'Amore è superiore a tutto. Anche oggi il Signore chiama.
E' quello che pensavo ieri sera vedendo il film. Ma come ascoltiamo la chiamata? Ci sono intermediari che sappiano aiutare i giovani di oggi a decifrare la chiamata? A raccontare l'Amore? Ci sono testimoni del Risorto che hanno visto trasformata la loro vita dall'Amore? Il vero discernimento vocazionale parte da un cuore innamorato. Un cuore che cerca  la felicità già in questo mondo ed è pronto a scommetterci dando tutto se stesso a Dio e all'umanità ferita dal male, dall'egoismo, dall'individualismo, dalla menzogna. Se ti stai innamorando del Signore, lascialo fare, non aver paura. Coltiva quest'amore nel silenzio del cuore, nella solitudine, nella lettura assidua della sua Parola, nell'incontro eucaristico con Lui.Lì avrai tutte le risposte che cerchi.

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